L’Intelligenza Artificiale è diventata onnipresente nel settore tecnologico: la troviamo nelle fabbriche, nei call center, nella pubblicità, ovunque. Ma cos’è di preciso e quali sono le sue tecnologie?
Cos’è l’Intelligenza Artificiale?
L’Intelligenza Artificiale è una parte dell’informatica che permette di simulare le capacità umane tramite algoritmi, creando così macchine in grado di agire e pensare come gli esseri umani eseguendo compiti complessi che altrimenti richiederebbero l’intelligenza dell’uomo. L’AI utilizza il deep learning, il machine learning e la programmazione per elaborare una mole enorme di dati che servono a riconoscere schemi ed eseguire azioni, imitando le capacità decisionali e di risoluzione dei problemi della mente umana.
Quante forme di AI esistono?
Sulla base del loro livello di abilità, possiamo identificare tre principali tipi di Intelligenza Artificiale.
Intelligenza Artificiale Debole
L’Intelligenza Artificiale Debole o Limitata, anche conosciuta come Artificial Narrow Intelligence (ANI) o semplicemente come Narrow AI o Weak AI, si concentra su un ambito di applicazione ristretto e ha una gamma limitata di abilità. Per questo motivo, questo tipo di AI, che attualmente è l’unico ad essere stato realizzato, permette ai computer di superare gli umani soltanto in compiti definiti, a differenza invece dell’AGI che potrebbe avere risvolti decisamente diversi. ANI è quindi il più alto livello di intelligenza artificiale che abbiamo, tuttavia c’è ancora molto spazio per il suo miglioramento.
All’interno della Narrow AI rientrano tutti quei software che utilizzano l’apprendimento automatico o il data mining per prendere decisioni.
Esempi di ANI sono:
- Il supercomputer Watson di IBM: una macchina esperta che utilizza l’AI per imitare le capacità cognitive degli esseri umani e rispondere alle domande agli utenti
- AlphaGO, il programma per computer di DeepMind Technologies che, nel 2015, ha battuto il migliore giocatore mondiale di GO, un gioco da tavolo di origine cinese, in 4 partite su 5
- Siri, Google Assistant, e Cortana: sono stati addestrati al riconoscimento vocale per interpretare il discorso degli umani e fornire una risposta coerente.
Anche i social media come Facebook e Twitter utilizzano l’ANI per presentare agli utenti gli argomenti che maggiormente corrispondono ai loro interessi, così che vedano post su cui cliccheranno con una maggiore probabilità.
Intelligenza Artificiale Forte
Un’altra tecnologia dell’Intelligenza Artificiale è l’Intelligenza Artificiale Forte, anche conosciuta come Intelligenza Artificiale Generale (AGI). Questa tecnologia sarebbe al livello di una mente umana e potrebbe quindi pensare come un essere umano. Ci vorrà del tempo prima di comprendere e scoprire del tutto l’AGI poichè dobbiamo ancora scoprire molti aspetti del funzionamento del cervello umano.
Questa linea di AI è conosciuta anche come Strong AI o Human Level AI, proprio perché sarà in grado di svolgere gli stessi compiti intellettuali di un essere umano. Infatti, al contrario dell’ANI, l’AGI riuscirà a imitare le capacità generali degli esseri umani, non limitandosi quindi a specifici compiti ristretti.
ANI potrebbe risultare migliore nel suo compito specifico rispetto ad AGI, ma l’Intelligenza Artificiale Generale potrà fare più di una cosa. La differenza fondamentale tra le due infatti risiede nell’ambito, che per quanto riguarda ANI è uno solo.
L’Intelligenza Artificiale Generale sarà raggiunta quando l’AI riuscirà a raggiungere il livello umano nei seguenti aspetti:
- Capacità di ragionare, risolvere problemi, usare strategie e prendere decisioni in condizioni di incertezza
- Rappresentare la conoscenza
- Capacità di pianificare
- Capacità di apprendere
- Capacità di comunicare utilizzando il linguaggio naturale
- Integrare tutti i punti precedenti verso un obiettivo comune
I test che confermano l’AGI a livello umano
Sono stati creati differenti test per confermare l’AGI a livello umano, i più famosi sono:
- Il test di Turing: è un metodo utilizzato per valutare se una macchina è in grado di esibire un atteggiamento intelligente. Il test consiste nell’interazione uomo macchina: se il chatbot riesce a simulare risposte umane intelligenti ingannando così l’esaminatore umano sulla sua natura, il test si può considerare superato.
- Il test Wozniak: anche conosciuto come Test del Caffè, in questa prova l’AGI deve essere in grado di entrare in una casa e, senza alcun aiuto, capire come fare un caffè (trovare la macchinetta e il caffè, aggiungere l’acqua, trovare una tazza e preparare il caffè premendo i pulsanti appropriati).
- Il robot university student test: ideato dal teorico informatico Ben Goertzel, questo test sostiene che un’intelligenza artificiale che è in grado di ottenere una laurea allo stesso modo di un essere umano dovrebbe essere considerata cosciente.
Super Intelligenza Artificiale
L’ultimo aspetto dell’AI è la Super Intelligenza Artificiale (ASI) che si riferisce alla tecnologia che supererà la mente umana, anche le menti più dotate e brillanti. Questo tipo di AI non solo potrebbe svolgere compiti e azioni, ma potrebbe anche essere in grado di avere emozioni e relazioni.
Tra i ricercatori ci sono dei dubbi su come raggiungere questo tipo di AI ma si parla spesso di auto-miglioramento ricorsivo: l’ASI, con l’intelligenza e la creatività di un essere umano ma con una velocità di elaborazione gran lunga migliore, sarebbe in grado di migliorare se stessa molto velocemente e senza l’intervento umano.
La crescita esponenziale che si avrebbe con la transizione all’ASI viene chiamata “intelligence explosion”, infatti l’ASI potrebbe superare il cervello umano in tutti gli ambiti.
L’evoluzione da AGI ad ASI potrebbe essere molto più veloce del passaggio attuale da ANI e AGI, visto che AGI permetterebbe ai computer di pensare e migliorare se stessi una volta imparato da esperienza, tentativi ed errori.
Cosa ci aspetta in futuro?
Per concludere, possiamo affermare di essere ancora lontani dalle tecnologie AGI e ASI. Tuttavia, si tratta di uno scenario che potrebbe realizzarsi un giorno e, per questo, dovremmo considerare tutte le implicazioni, positive e negative, che comporterebbe per far sì che queste tecnologie siano sicure e vantaggiose per noi e assicurare una giusta collaborazione tra umani e macchine.
Per quanto riguarda la parte etica e morale dell’Intelligenza Artificiale, non dobbiamo aspettare lo sviluppo dell’ASI, infatti si tratta di un tema importante già ora. L’uomo deve garantire un funzionamento etico e sicuro dell’AI in tutti gli ambiti e far sì che questo diventi una priorità per gli sviluppi futuri. Il discorso sulla Responsible AI, tuttavia, rimane ancora poco definito: al momento sono poche le aziende (es. Microsoft) che cercano di creare delle linee guida in quest’ottica.
Un altro aspetto da considerare e su cui bisogna lavorare è quello dell’Explainable AI che opera a livello pratico per creare un modo di spiegare le risposte fornite dall’AI in modo che possano quindi essere facilmente comprese dagli umani.
Lo sviluppo dell’AGI costituisce fonte di ampi dibattiti, sia a livello di fattibilità, sia per i rischi che essa porterebbe con sé. Alcuni ricercatori ed esperti ritengono che nel giro di anni o decenni la Strong AI verrà sviluppata, altri dicono che potrebbero volerci secoli, altri ancora pensano che non arriverà mai al suo sviluppo.
Ai tempi di ChatGPT, alcuni si chiedono anche se sistemi moderni di deep learning come GPT-4 siano una forma non ancora completa di AGI. Infatti, come tutti noi abbiamo potuto constatare in questi mesi, GPT-4 non si limita a condurre un compito specifico ma è in grado di gestire problemi di ogni tipo (abilità fondamentale dell’Intelligenza Artificiale Generale) e di ragionare, pianificare e imparare dall’esperienza.
Blue BI si è portata avanti in questo ambito e ha infatti deciso di integrare ChatGPT alla sua soluzione BBI x Chatbot. Se vuoi saperne di più, leggi il nostro articolo a riguardo.